Friday, December 01, 2006
"E che sarà mai?"

«La noia è un mostro che divora tutto, sempre più velocemente. Ed è alimentata dalla incessante smania di cancellarla. La curiosità è solo un modo meno letterario di chiamare la noia». È un Maurizio Costanzo malinconico ed annoiato, ma al tempo stesso curioso, lo scrittore di "E che sarà mai?". Con l’intento di scavare nel passato, là dove la memoria non arriva, l’autore fa riemergere storie, atmosfere, personaggi, di un mondo più affascinante di quello che si è trovato a rappresentare. L’uomo che ha plasmato i talk show in Italia, col celebre "Bontà loro", si ripropone ancora oggi, dopo tre decenni nel campo della comunicazione di massa, come il più famoso anchorman italiano: la sua carriera, infatti, lo vede scrittore, giornalista, conduttore, sceneggiatore, autore per la radio, per la televisione, per il teatro e per la musica leggera. Un uomo che, nonostante i trent’anni di televisione, non conosciamo profondamente. A due anni dall’uscita del fortunatissimo «Chi mi credo di essere», Maurizio Costanzo si mette di nuovo a nudo, sbottonando il fedele gilet e dando ampio spazio a pensieri e segreti custoditi finora nel taschino. Descrive a ruota libera e senza formalizzare il linguaggio, l’Italia della televisione, della cronaca e della politica. L’Italia delle intercettazioni, l’Italia di Berlusconi e di Prodi, della sinistra e della destra, di Ciampi che consegna lo scettro a Napolitano. L’Italia dei reality show, delle veline, dello scandalo Moggi e l’Italia campione del mondo. Tutto accostato alla sua vita privata, alle sue relazioni, ai suoi 11 anni a fianco della conduttrice Maria De Filippi , al rapporto "Odi EtAmo" con i figli ed infine a chi è dedicato il libro, al nipotino Brando. Il primo ed unico nipotino che oltretutto, così piccolo ha già tastato il palco del Parioli e ne ha fatto una dépendance personale.
Rompendo i tabù della sua vita privata, tratta anche alcuni argomenti ignoti a molti ammiratori,
racconta l’operazione al cuore e le passeggiate in vestaglia nei corridoi dell’ospedale con un altro ricoverato eccellente, Pippo Baudo e l’attentato organizzato dalla mafia a suo carico e poi sventato.
Si sofferma sul tema dell’amicizia, un ideale considerato importante, ma che non si traduce nel doversi vedere una volta alla settimana, mangiare insieme, telefonarsi 3 volte al giorno. L’amicizia è una persona su cui sai che puoi contare; se non è un miraggio, è forse qualcuno che capita, si ferma, ti guarda e ti sa ascoltare.
Assente nella sua agenda, presente nel suo privato è il tema dell’esistenza di Dio. Un percorso lentissimo, carico di dubbi e grandi fermate che lo porta alla conclusione che energia siamo ed energia restiamo anche dopo la morte, allontanando così l’allegoria dantesca di paradisi, inferni e purgatori.
Maestro della comunicazione, della divulgazione e dell’intrattenimento, Costanzo ha avuto e continua ad avere quella voglia, chiamiamola anche curiosità, di rapportarsi alla vita. D’altra parte, però, riesce a porre un distacco da ciò che non vale la pena essere discusso, riproponendo nella sua vita e nella sue trasmissioni quello che è un suo tipico intercalare nonché il titolo del suo nuovo libro: "E che sarà mai?".
 
posted by emyb at 12:21 PM | Permalink |


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